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SANTA SOFIA (30 settembre)

Icona Santa Sofia
Icona Santa Sofia

Santa Sofia (Sonia) Martire 30 settembre

S. Sofia è venerata insieme alle figlie Pistis, Elpis, Agape, nomi greci che tradotti sono Sapienza, Fede, Speranza, Carità. Tutte e quattro martiri sotto Traiano; la più antica notizia sulla loro esistenza e venerazione risale alla fine del sec. VI, come autore il presbitero Giovanni, il quale raccolse gli olii sui sepolcri dei martiri romani al tempo di s. Gregorio Magno (590-604); egli dice, in contraddizione, che esse erano venerate sulla via Aurelia con nomi greci e sulla via Appia con nomi latini. E questo alternarsi di conoscenza e citazioni va avanti nei secoli successivi, una volta coi nomi greci e una volta coi nomi latini. Al tempo di papa Paolo I (760), i corpi delle sante martiri, sepolte sulla via Aurelia furono trasferiti nella chiesa di San Silvestro in Campo Marzio. I loro nomi furono inseriti al 1° agosto nel Martirologio di Usuardo, mentre nel 1500 il Baronio li inserisce nel Martirologio Romano ma dividendole: le tre figlie al 1° agosto e la madre al 30 settembre. “Qualche studioso mette in dubbio l’esistenza reale delle quattro sante, volendo inserirle invece come figure allegoriche delle virtù di cui portavano il nome. Nell’arte hanno avuto un loro spazio abbastanza importante sia i n Oriente che in Occidente, in particolare per quanto riguarda s. Sofia che come già detto significa Sapienza Divina, a lei furono intitolate specie in Oriente le più belle e grandi chiese tra cui S. Sofia di Costantinopoli, S. Sofia di Salonicco, S. Sofia di Bulgaria; queste grandi e bellissime realizzazioni dell’arte bizantina erano rivolte non tanto alla figura della santa ma a ciò che lei impersonava cioè la Sapienza Divina. Il culto della madre e delle tre simboliche figlie Fede, Speranza, Carità è sopravvissuto anche lì dove il Cristianesimo ha subito gli eventi storici come Costantinopoli, Kiev, Novograd, Salonicco dove le grandi chiese intarsiate di mosaici, di troni, corone, scettri d’oro tempestati di gemme, sono ancora oggi visibili. In Occidente questa regina si è trasformata in una pietosa matrona che protegge le sue figlie sotto il suo mantello, proprio come certe belle raffigurazioni della Madonna della Misericordia, mentre le giovani martiri tengono in mano la croce , simbolo del loro martirio . Il nome Sofia derivante dal greco Sophia (Sapienza) si diffuse in Occidente prendendo in Russia e Bulgaria il nome di Sonia poi anch’esso diffusosi in Europa. Si ritiene che S. Sofia sia di nazionalità greca, per via dei nomi ellenici della madre Sofia (Sapienza) e delle tre figlie Pistis (Fede), Elpis (Speranza), Agapis (Carità). Altri ritengono che S. Sofia sia nata a Milano. S. Sofia visse tra la fine del primo secolo e il principio del secondo e subì il martirio con le tre figlie (forse )sotto l’imperatore Adriano (76-138) e il Pontefice Alessandro I (105-116). Si può affermare con certezza che morì a Roma. Sofia sposò Filandro, giovane e ricco senatore . Dal suo matrimonio nacquero tre figlie, alle quali furono dati i nomi di Fede, Speranza e Carità . Dopo pochi anni di matrimonio, morì Filandro. S. Sofia decise di lasciare Milano. Distribuì ai poveri le sue ricchezze e partì per Roma. Campo del suo lavoro fu il servizio agli eroici confessori della fede cristiana, con l’assidua visita alle prigioni, dove moltissimi erano rinchiusi. Tale sua condotta non sfuggì all’occhio dell’imperatore Adriano, il quale volle davanti al suo tribuntale madre e figlie. La madre prima e le tre figlie dopo, professarono la fede nel Cristo Salvatore, disposte a sopportare qualunque supplizio, non rinnegarono la fede ricevuta nel Battesimo. Alle promesse lusinghiere come alle minacce del giudice, dettero prova di nulla temere, desiderose soltanto di ricevere il Battesimo di sangue, che è il martirio. La madre venne denudata e fustigata crudelmente, dopo che le fu impresso sulla fronte il marchio dell’infamia. Allontanata la madre, il tiranno interrogò separatamente le tre figlie, sperando di poterle far deviare dalla religione di Cristo ma inutilmente. Prima Fede, poi Speranza e in ultimo Carità furono sottoposte a inauditi tormenti e poi decapitate . Secondo alcuni Acta Martyrum orientale, non storici, S. Sofia, vedova cristiana, fu martirizzata a Roma, sulla tomba delle figlie Fede, Speranza e Carità anch’esse martiri. Altri dicono che S. Sofia, tre giorni dopo, mentre pregava sulla tomba delle figlie, rese la sua anima a Dio. Il Baronio negli Annali della Chiesa, scrive che la morte avvenne due mesi dopo. Sofia fu deposta nello stesso sepolcro delle figlie, il cui martirio si pensa avvenuto nel mese di agosto.

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