E’ fatto obbligo agli agiografi di copiare modelli antichi ed il divieto di ricorrere all’immaginazione per “inventare” un Santo.
Spesso si sono conservate preziose descrizioni letterarie che trasmettono i lineamenti fisici dei santi. E’ il caso di S. Paolo che da uno scrittore anonimo anteriore al 200 viene descritto: “Piccolo di statura, gambe curve, naso un po’ sporgente, pieno di bontà; talora sembrava un uomo, talvolta il volto di un angelo”.
E ancora, secondo Niceforo:”Corporatura minuta, spalle curve, fronte alta, naso aquilino e volto allungato”.
In virtù di queste descrizioni si è mantenuto il contatto con il personaggio storico di Paolo, sebbene ora si presenti come l’immagine di un uomo purificato, trasfigurato, divenuto icona vivente di Dio.
La bellezza del santo non è di ordine fisico, ma emana dalla purezza del cuore, rigenerato dalla grazia e dall’innocenza, la cui sorgente è lo Spirito Santo.
L’icona, manifestando la santità di un’umanità perfetta, comunica progressivamente questa stessa grazia a coloro che la contemplano.
“Noi tutti che, a viso scoperto, contempliamo come in uno specchio
la gloria del Signore, siamo trasfigurati in questa stessa immagine
di gloria in gloria, dal Signore che è spirito “.
( 2 Cor 3,18 )
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